Chiedi a VALORANT #2
Questo è Chiedi a VALORANT, la rubrica in cui raccogliamo le vostre domande e ne selezioniamo alcune a cui rispondere ogni settimana. In questa puntata ci occupiamo del gioco interregionale, del sistema di scelte e ban e di una possibile modalità in stile Deathmatch.
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Avete in programma qualche modifica all'aimpunch (lo sbalzo della mira che avviene quando si viene colpiti), come per esempio fornirne uno diverso per ogni tipo di arma?
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Per il momento no, ma ritengo che dovremmo esplorare la possibilità di ridurlo in casi estremi, per esempio i colpi di pistola o di fucile a pompa sparati da lontano che infliggono danni minimi a causa della distanza.
—Trevor Romleski, Senior Game Designer
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Una domanda che molti di noi si stanno facendo è: vedremo mai una modalità Deathmatch?
R
Il Deathmatch è una modalità che verrà sicuramente introdotta in VALORANT nel prossimo futuro. Non abbiamo ancora una data precisa, ma stiamo già lavorando attivamente sulla sua tecnologia di base mentre ci occupiamo di progettazione, iterazione, prototipazione e playtesting.
—Jared Berbach, produttore responsabile per le modalità di gioco
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C'è la possibilità che in futuro il client di VALORANT possa essere utilizzato in altre modalità oltre a quella a schermo intero?
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Per il momento non prevediamo di fornire ai menu una modalità di visualizzazione distinta come nel caso del client di LoL, dove l'applicazione del gioco in sé viene lanciata a schermo intero da un client separato in cui compaiono le notizie, il negozio e la lista amici. Il motivo è soprattutto che VALORANT è un'applicazione completa, mentre per LoL ne abbiamo due separate. Al momento i giocatori possono scegliere tra la modalità in finestra e in finestra a schermo intero, impostazione che si riflette anche sull'esperienza di gioco durante le partite.
—Steven Eldredge, produttore
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Avete in programma di aggiungere un sistema di scelte e ban per agenti e mappe?
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Abbiamo valutato di inserire una fase di draft per gli agenti, ma allo stato attuale delle cose preferiamo non avere ban. I motivi sono principalmente tre: in primo luogo, ci aspettiamo che le squadre abbiano strategie e giocate che ruotano attorno a specifici agenti, quindi bannarne uno potrebbe mandare a monte tutti i piani e di conseguenza disincentivare gli allenamenti, cosa che vogliamo evitare.
In secondo luogo, spesso i ban rimuovono gli agenti preferiti di certi giocatori, mentre noi vogliamo che ognuno possa esprimersi al massimo dell'abilità con i personaggi che più gli sono congeniali. Infine, dato che VALORANT non ha elementi di contrasto netto in forma di agenti (andrebbe contro la nostra filosofia di progettazione), riteniamo che per il bene del gioco sia meglio assumerci la responsabilità di far sì che non esistano strategie dipendenti da uno o più specifici agenti tanto dominanti da richiedere l'assoluta necessità di un ban.
—Trevor Romleski, Senior Game Designer
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In futuro sarà possibile giocare in altre regioni, ad esempio su server NA mentre si risiede in EU?
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Sappiamo che esistono amicizie in grado di resistere anche a migliaia di chilometri di distanza, ma lo stesso non si può dire delle connessioni a Internet. Tutte le partite di VALORANT devono essere ospitate su un unico server di gioco situato in un unico luogo fisico, quindi, tanto per fare un esempio, anche se permettessimo a un utente in Giappone di unirsi a un altro giocatore nel Regno Unito, uno dei due dovrebbe collegarsi a un server moooolto distante. Ciò significa che gli altri 8 giocatori in quella partita dovrebbero giocare con qualcuno che ha una pessima connessione, e questo non è affatto ideale! Continueremo a monitorare le richieste, ma per un gioco tanto preciso ed esigente come VALORANT la priorità resterà sempre il poter fornire un'esperienza equa per tutti.
—Dave Heironymus, direttore tecnico di VALORANT